Tutti i soggetti residenti (persone fisiche e società) nel territorio dello Stato, titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica, dalle dimensioni e dal settore produttivo di appartenenza, nonché dall’adozione di particolari regimi fiscali e contabili potranno usufruire di un’agevolazione grazie all’acquisto di nuovi macchinari ed impianti.
L’incentivo consiste in un credito d’imposta pari al 15% delle spese d’investimeni sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali realizzati nei cinque periodi d’imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore.
Gli investimenti, per dare diritto al credito d’imposta, devono essere effettuati dal 25.06.2014 (data di entrata in vigore del presente decreto) al 30 giugno 2015 e consistere in beni nuovi, non precedentemente utilizzati a nessun titolo, sono però agevolabili, gli acquisti di macchinari, nuovi di fabbrica, esposti negli showroom e utilizzati dal rivenditore ai soli fini dimostrativi e pertanto mai entrati in funzione o derivanti da contratti di leasing finanziario e di lease-back, contratti di appalto, e costruzioni in economia. I beni devono avere un importo minimo unitario non inferiore a 10.000,00 euro e essere destinati a strutture produttive situate in Italia, è infatti prevista la revoca nel caso in cui i beni oggetto d’investimento siano trasferiti in strutture produttive al di fuori del territorio dello stato, anche se appartenenti al soggetto beneficiario dell’agevolazione. Il credito si potrà compensare nel modello F24 in tre rate annuali di pari ammontare partendo dal 1° gennaio del secondo anno successivo a quello dell’investimento. Quindi per investimenti effettuati nel secondo semestre 2014 la compensazione spettante potrà essere utilizzabile dal 1° gennaio 2016. Per le imprese che svolgono l’attività da meno di cinque anni (che pure possono accedere al beneficio), la media suddetta va calcolata sugli investimenti realizzati nel periodo d’imposta precedente a quello in corso al momento dell’entrata in vigore del decreto in esame, mentre per le imprese costituite successivamente “il credito d’imposta si applica con riguardo agli investimenti realizzati in ciascun periodo d’imposta”. Il fatto che il bonus sarà aperto a tutte le imprese potrebbe far si che non sia considerato aiuto di stato e questo si traduce in un ulteriore vantaggio visto che non farebbe cumulo con altri aiuti economici.