Al fine di agevolare chi vorrebbe eseguire lavori di riqualificazione energetica ma non dispone di liquidità sufficiente, la Legge di Bilancio 2018 ha previsto la possibilità per tutti i soggetti che sostengono le spese in questione di cedere L’Ecobonus.
In pratica, anziché pagare i lavori e poi recuperare la detrazione in 10 rate annuali con la dichiarazione dei redditi, si può monetizzare subito saldando il corrispettivo in parte con il trasferimento del bonus, ossia cedendo il credito d’imposta maturato a terzi soggetti. Attenzione: Il credito ceduto potrà essere utilizzato solo in compensazione con altri debiti di imposta da versare con F24.
Come si effettua la cessione. La vendita del credito potrà avvenire per scrittura privata senza bisogno che venga autenticata dal notaio. La scrittura privata è molto importante perché rappresenta il documento con cui l’acquirente del credito potrà opporre a terzi la cessione e potrà effettuare solo la compensazione con modello F24 con altri importi a debito.
Ecobonus 2018 cessione credito, le possibilità. La circolare n. 11/E chiarisce che i contribuenti possono cedere il credito d’imposta sia ai fornitori che hanno effettuato l’intervento sia ad altri soggetti privati, tra i quali rientrano gli organismi associativi, inclusi consorzi e società consortili, anche se partecipati da soggetti finanziari, ma non in quota maggioritaria e senza detenerne il controllo. Allo stesso modo, la cessione dell’Ecobonus può avvenire nei confronti delle Energy Service Companies (le cosiddette “Esco”, ovvero società che effettuano interventi per l’efficientamento energetico, accettando un rischio finanziario) e delle Società di Servizi Energetici (Sse) che offrono servizi integrati per la realizzazione e l’eventuale successiva gestione degli interventi di risparmio energetico.
La circolare ribadisce – come prevede la norma – il divieto di cessione diretta a società finanziarie, fatta eccezione per i casi in cui il contribuente cedente sia un soggetto no tax area, unico caso nel quale la legge ammette l’eventuale cessione a banche e intermediari finanziari.
Anticipo delle detrazioni da parte della banca: Come avverrebbe questa trasformazione in liquidità immediata?In pratica, le banche anticiperebbero le detrazioni del 50% e del 65% sotto forma di prestito concesso con un tasso agevolato, visto che di fatto il finanziamento sarebbe garantito dallo Stato. In questo modo, chi affronta interventi di ristrutturazione del proprio immobile potrebbe contare su un risparmio immediato, anziché rientrare della spesa iniziale con un recupero rateale in dichiarazione dei redditi durante il corso di 10 anni.
Come funziona la procedura di cessione. Ecco, secondo quanto previsto, come funziona la procedura di cessione: il beneficiario dell’agevolazione, cittadino o impresa, in primo luogo individua l’istituto cui destinare il credito. Immediatamente dopo trasmetterà il modello di opzione all’Agenzia delle Entrate, indicando la banca cessionaria che ha sottoscritto il modello. Da quel momento il cittadino o l’impresa pagheranno esclusivamente la parte di fattura non inclusa nel beneficio. Il 50% o il 65% saranno a carico dell’intermediario finanziario che la recupererà nei canonici 10 anni. In questo modo si può trasformare la rendita decennale in liquidità immediata con l’applicazione di tassi ridotti e pressoché uniformi, dovuti al basso grado di rischio del finanziamento che sarebbe di fatto garantito dallo Stato. Questo consentirebbe di creare un ulteriore volano per la domanda di servizi di ristrutturazione delle abitazioni o di miglioramento degli edifici sotto il profilo della riqualificazione energetica.