SALDO E STRALCIO

Arriva il tanto atteso «saldo e stralcio» cioè la possibilità di chiudere un debito con il fisco pagando una somma inferiore rispetto all’importo complessivo. L’emendamento consentirà, a chi ha un debito fiscale con Equitalia ed è in difficoltà economiche,  di saldarlo con uno sconto molto alto e riguarderà sia le persone fisiche che le imprese.

– Per tutti coloro che hanno debiti con la vecchia Equitalia (oggi si chiama Agenzia delle Entrate-Riscossione) e hanno un reddito Isee inferiore a 30 mila euro, potranno accedere a una sanatoria che avrà tre aliquote: 6%, 10% e 25%. L’aliquota più bassa, quella cioè del 6%, sarà applicata a coloro che hanno un Isee inferiore a 15 mila euro. L’aliquota intermedia del 10% sarà riservata a chi ha un reddito ai fini Isee tra 15 mila e 22 mila euro. L’aliquota più alta, il 22%, sarà pagata da chi ha un reddito Isee tra 22 mila e 30 mila euro. Queste soglie di reddito potranno essere superate solo in alcuni casi.

– Anche per le imprese ci sarà un meccanismo simile. Le società che hanno un debito con Equitalia lo potranno estinguere pagando il 6% se il loro «indice di liquidità», così come definito dal Codice Civile, è inferiore a 0,3. L’aliquota del saldo e stralcio sale al 10% se l’indice di liquidità è compreso tra 0,3 e 0,6, mentre passerà al 25% nel caso in cui l’indice di liquidità fosse superiore a 0,6.

Quale sarà, invece, il destino di coloro che hanno aderito alla rottamazione-bis e hanno ancora in corso il pagamento delle rate? Se hanno i requisiti previsti dalle norme sul saldo e stralcio, potranno aderire al nuovo condono. In caso contrario dovranno invece continuare a versare le rate della precedente rottamazione.

Il “saldo e stralcio” però non arriverà subito! Nonostante il testo sia già pronto si è deciso di non inserirlo direttamente nel testo del decreto fiscale e sarà introdotto con un emendamento durante la conversione del decreto. Attendiamo dunque la pubblicazione del testo definitivo.